GIULIA MANGONI

(Isola del Liri, 1991) 
Cresciuta tra Italia e Brasile, è oggi tornata a vivere e lavorare nella sua città natale. Mangoni riceve la sua formazione artistica nel Regno Unito: prima consegue il Foundation Degree in Art & Design presso Falmouth University of the Arts (2011), una laurea in pittura (Hons) da City & Guilds of London Art School (2014), dove inoltre è stata vincitrice sia del premio Skinner Connard’s Travel Prize sia del premio Chadwick Healey Prize per la pittura. Ha al suo attivo anche un MFA dal programma SVA Art Practice, New York City (2019). È un’artista italo-brasiliana la cui pratica ruota attorno all’etica del ritorno. È interessata a eseguire interventi orchestrati attraverso la lente della pittura al fine di decostruire nozioni di memoria e identità legate a specifiche geografie e comunità decentralizzate. Il suo lavoro si sviluppa attraverso modalità visive di narrazione personale, spesso esito di un dialogo a più voci, le cui influenze, relazioni e contributi differenti aiutano a generare lavori che solidificano temporaneamente questo processo di raccolta e disseminazione di conoscenze in continuo divenire. Negli ultimi anni, Mangoni ha partecipato a mostre a livello nazionale e internazionale, tra cui: Bits & Cream. Metabolizzazione d’Archivio, mostra personale, ArtNoble gallery, Milano; From the Island of Liri, mostra personale a cura di Juliana Leandra, Dreambox Lab, New York; Ladder to The Moon, Monitor Gallery, Roma; VIVERE DI PAESAGGIO, a cura di Mirta di Argenzio, APALAZZO gallery, Brescia; Zeitgeber (donatore di tempo), ArtNoble gallery, Milano; The New Abnormal, Straperetana a cura di Saverio Verini. Inoltre, nel 2020 Mangoni ha aderito al programma di borse di studio presso CASTRO Projects a Roma, vincendo la Scovaventi Italian Fellowship. Attualmente, Mangoni continua ad approfondire la sua ricerca in progetti e mostre itineranti, in dialogo con artigiani, agronomi e allevatori di specie autoctone nel territorio ciociaro.